di Nathan Canas, traduzione di Paolo Cantore

Dopo 12 anni di ritardo nella costruzione, la prima centrale EPR (ad acqua pressurizzata) francese è stata approvata dall’autorità nazionale per la sicurezza nucleare (ASN). La decisione consentirà al proprietario del progetto EDF (Electricité de France) di iniziare l’operazione di stoccaggio del combustibile nucleare nel reattore, che produrrà 1.600 megawatt entro la fine del 2024.

Una volta operativo, l’impianto di Flamanville, situato nella regione costiera nord-occidentale della Normandia, sarà il reattore nucleare più potente di Francia, in grado di fornire energia a due milioni di abitazioni. Roland Lescure, ministro delegato per l’Industria e l’Energia, ha dichiarato su X che questa decisione è “un altro passo decisivo nel rilancio dell’energia nucleare avviato dal presidente della Repubblica”. La luce alla fine del tunnel Il programma del reattore europeo ad acqua pressurizzata (EPR) è del 1992, per rilanciare l’industria atomica europea dopo il disastro di Chernobyl del 1986. Il progetto EPR è destinato a offrire un’energia nucleare più sicura ed efficiente.

Tuttavia, tutti i progetti europei che prevedono l’impiego di questi nuovi tipi di reattori hanno subito forti ritardi. Nel Regno Unito la costruzione dell’EPR di Hinkley Point C è iniziata nel 2012 e il suo completamento era previsto per il 2017. Ora l’entrata in funzione non è prevista prima del 2029-31 e i costi di costruzione saranno quasi il doppio rispetto alle previsioni iniziali. L’unico EPR in funzione in Europa è quello finlandese di Olkiluoto, dopo un ritardo di dodici anni e la triplicazione dei costi di costruzione. L’EPR di Flamanville ha affrontato sfide simili. I problemi includono crepe nella soletta di cemento, anomalie nel contenitore del reattore e difetti di saldatura.

Il progetto è in ritardo di 12 anni rispetto alla tabella di marcia ed è cinque volte più costoso del previsto: 19,1 miliardi di euro secondo un rapporto della Corte dei conti francese del 2022. Autorizzazione in un contesto difficile Il parere positivo dell’ASN arriva nel momento in cui le politiche di controllo dell’energia atomica in Francia sono in fase di ristrutturazione. Nella notte del 9 aprile, l’Assemblea nazionale ha approvato un progetto di legge sulla riforma della sicurezza nucleare, che istituirà un’unica autorità nucleare a partire dal 1° gennaio 2025.

Questa nuova struttura riunirà il “cane da guardia nucleare”, l’ASN, con l’esperto tecnico del settore, l’”Institut de Radioprotection et de Sûreté Nucléaire” (IRSN). L’obiettivo del governo è quello di contribuire al rilancio dell’industria nucleare, accelerando i processi di valutazione, autorizzazione e controllo. Oltre a prolungare il funzionamento dei reattori esistenti, la Francia prevede di costruire altri sei EPR e di sviluppare progetti nucleari di nuova generazione, in particolare piccoli reattori modulari (SMR) e AMR (piccoli reattori avanzati).

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