C’è una certa ora del pomeriggio tardo in cui la luce attraversa il vetro con una compassione labirintica e colorata. È il momento, questo, in cui il giorno finisce e finisce per davvero, persino con crudeltà. Rimane però la sera, l’odore dell’asfalto che butta fuori un vapore che esiste a malapena, come la pioggia d’Irlanda.
Mi manca, specialmente a quest’ora.
Mi manca sentirne il bisogno, pensarla allo specchio sciacquando via qualche pelo di barba. Rimpiango tutto ciò che facevamo e potevamo insieme, averla fra le dita, tornare da lei.
Mi manca la tachicardia gentile che regalava, quell’illusione quasi atavica di poter nascondere la mia preoccupazione dietro di lei. Anche solo per una notte.
Non immaginereste neppure – e non c’è modo in cui io possa rendervene conto – quanto mi manchi la nicotina.
Giovanni Di Carlo