A margine delle celebrazioni per il 2 giugno, in occasione del settantottesimo anniversario della Repubblica, giungono le prime dichiarazioni da parte delle massime Autorità.
In un messaggio inviato al capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha evocato “i padri della Patria, che sognavano una Italia aperta all’Europa, vicina ai popoli che ovunque nel mondo stessero combattendo per le proprie libertà” aggiungendo che “il nostro contributo – e in esso delle Forze Armate – alla causa della pace e della stabilità internazionali è più che mai prezioso nell’odierna situazione caratterizzata da devastazioni e aggressioni alle popolazioni civili in Europa e in Medio Oriente”.
Anche la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricordato la ricorrenza odierna, definendola come “la festa della nostra unità, del nostro orgoglio, la festa della nostra democrazia, è la festa della nostra unità, è la festa del nostro orgoglio”.
La Premier ha sottolineato che “la festa del 2 giugno ci ricorda anche la prima idea di Europa, che era una idea di Europa che immaginava che la sua forza, la forza della sua unione, fosse anche la forza e la specificità degli Stati nazionali. Forse dovremmo tornare quell’embrione di idea europea e di sogno europeo”.
Commenti anche da parte del ministro della Difesa, Crosetto, che ha reso merito alle Forze Armate che “contribuiscono alla pace e svolgono all’interno dello Stato e delle sue organizzazioni un ruolo specifico, peculiare, unico: difenderle, difendere i cittadini e difendere le libere istituzioni. Lo hanno fatto per 78 anni, da allora, e continuano a farlo”.

Anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha salutato la sfilata che, per la prima volta, ha visto la partecipazione “dei rappresentanti della nostra diplomazia e dell’unità di crisi: donne e uomini che lavorano per la pace che rappresentano il nostro paese. L’unità di crisi salva vite umane, aiuta nostri connazionali in tutte le parti del mondo”.

Da ultimo, il Segretario Generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri, ha sottolineato come la Festa della Repubblica a la successiva promulgazione della Costituzione abbiano “gettato le basi per la costruzione di un moderno Stato libero, democratico, laico e antifascista” con la necessità di affrontare due sfide: “una, sul fronte internazionale, per concordare un percorso di pace giusta e duratura, l’altra, sul fronte interno, per riconoscere concretamente il valore del lavoro”.