di Monica Guerzoni

Da fonti del governo emerge che i decreti flussi sono una forma surrettizia di ingresso illegale di migliaia e migliaia di migranti. Giorgia Meloni ha deciso, la legge Bossi-Fini che regola l’ingresso in Italia dei migranti regolari deve cambiare. La premier ha tenuto una informativa in Consiglio dei ministri e nella prima riunione dopo il G7 il governo passerà dalle parole al testo di legge. Mettere mano alle norme è da tempo un chiodo fisso del sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano e non a caso è stato proprio lui martedì mattina ad accompagnare la premier dal procuratore nazionale Giovanni Melillo, che guida la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Mezz’ora di confronto per fare il punto sulle “storture” evidenziate studiando i dati degli ultimi due decreti flussi, varati dal governo Meloni il nel dicembre 2022 e nel settembre 2023. Da quel che trapela la premier e Mantovano hanno presentato un esposto.

Da settimane una commissione tecnica dei ministeri dell’Interno, degli Esteri, del Lavoro e del Turismo, coordinata dagli uffici di Mantovano, valuta i numeri dei visti rilasciati dalle ambasciate, dei nulla osta e dei contratti di lavoro e a quanto raccontano fonti di governo quel che viene fuori è che “i decreti flussi sono una forma surrettizia di ingresso illegale di migliaia e migliaia di migranti. Un dato per tutti. In Campania, su 100 persone che entrano con regolare visto grazie alla Bossi-Fini, gli assunti con un contratto regolare sarebbero solo il 2,8%. Il restante 97,2% di lavoratori, soprattutto stagionali, esce invece dai radar e di loro “non si sa più nulla”. La deduzione di Giorgia Meloni è che “il sistema è fallito” ed è urgente correre ai ripari, anche perché la criminalità organizzata starebbe approfittando delle falle del sistema per fare soldi, moltissimi soldi. Basti dire che a ogni immigrato sarebbe costretto a pagare, per essere chiamato a lavorare in Italia, qualcosa come 13 o 14 mila euro.

La soluzione è ancora tutta da individuare, per cui è legittimo il sospetto che Giorgia Meloni abbia deciso di annunciare la svolta anche per ragioni elettorali. La leader di FdI farà passare il messaggio che le “clamorose storture” del sistema sarebbero relative all’ultimo decennio, in cui hanno governato soprattutto partiti di centrosinistra.
da il Corriere della Sera, 5 giugno 2024