Proviamo a fare qualche considerazione ad un mese esatto dalle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del Sindaco di Pescara.
Intanto uno sguardo alle coalizioni: se il centrodestra scende compattamente in campo con la formula risultata spesso vincente nelle tornate elettorali precedenti, lo stesso non può dirsi del centrosinistra, alle prese con un campo largo che tanto largo non pare.
Se è vero infatti che Carlo Costantini – principale sfidante del Sindaco uscente Masci – è sostenuto dal PD e dal M5S (più Verdi e Sinistra e qualche civica), è altrettanto vero che i pentastellati rischiano di vedere svuotato il loro bacino elettorale dalla concomitante candidatura a Sindaco dell’ex grillino Domenico Pettinari, già vice Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo. Da tempo in rotta con il suo ex partito, Pettinari da almeno due anni è in campagna elettorale permanente e non sembrano esserci dubbi su un risultato a due cifre.
L’altra spina nel fianco per il Candidato del centrosinistra potrebbe rivelarsi Gianluca Fusilli, l’ex deputato PD – da tempo traghettato in Italia Viva – che ha deciso di mettersi in proprio sotto le insegne di Stati Uniti d’Europa: il rassemblement messo in piedi da +Europa, Italia Viva, PSI, Radicali Italiani, LibDem e Italia C’E’ che parteciperà, negli stessi giorni, alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo.
L’operazione messa in campo da Fusilli dovrebbe essere tutt’altro che ostile a Costantini, se l’ex deputato del PD riuscisse intercettare almeno in parte i voti “centristi” che potrebbero scongiurare la vittoria al primo turno di Carlo Masci. E la conseguenza naturale non potrebbe che essere quella di un apparentamento al secondo turno tra i due ex deputati abruzzesi, rendendo, così, tutt’altro che scontata la vittoria finale di Masci.
Ma in casa PD non sono in pochi a temere che Fusilli andrà a pescare consensi nello stesso bacino di Costantini, con il rischio, a quel punto, che a godere – tra i due litiganti progressisti – potrebbe essere il terzo incomodo Pettinari, che potrebbe ritrovarsi, a sorpresa, al ballottaggio.
Dunque le elezioni pescaresi rischiano di rivelarsi l’ennesimo (involontario) laboratorio per il centrosinistra, che con il solito balletto fatto di piroette e veti incrociati, non perde occasione per dimostrare come l’arte della politica sia complicata dappertutto.
Ma in casa progressista, sempre un po’ di più.
di Alessio Di Carlo