Il politicamente corretto mi dà l’orticaria, lo ammetto, ma quando ho letto delle dichiarazioni di Papa Bergoglio riportate da Dagospia ho pensato che lo spirito di Matteo Salvini si fosse impossessato del corpo di Jorge Mario Bergoglio.
Perché, al di là di ogni cosa, certe espressioni – se per mestiere fai il Papa, se sei la massima autorità religiosa del mondo ed un Capo di Stato – proprio non puoi adoperarle.
Ma forse il significato, il merito, di quelle parole è persino peggiore della forma da Bar dello Sport scelta dal Pontefice massimo.
Mi viene alla mente una battuta di Acqua e Sapone in cui la giovane ed avvenente protagonista domanda, provocatoriamente, ad un impacciato sedicente prete “Ma voi con il sesso come fate?” E Verdone, nei panni del finto prelato, replica “Eh…nun famo”.
Ecco, se i seminaristi scelgono e si accingono ad intraprendere un cammino in cui rinunciano alla sessualità, davvero non si capisce in che modo i loro orientamenti possano risultare rilevanti.
E nulla c’entra il fatto che Bergoglio si sia scagliato in passato contro le lobby gay.
Mi piace pensare che, in quelle occasioni, gli strali del Santo Padre fossero rivolti sul farsi lobby di certi gruppi e non certo sull’orientamento sessuale dei loro appartenenti.
Ma qualche dubbio, a leggere le dichiarazioni di Dagospia, onestamente resta e la mente va a quello che si diceva di Yasser Arafat, già leader palestinese: “ascoltate quello che dice in arabo, quando si rivolge direttamente al suo popolo, non fidatevi di quanto dice in inglese, appellandosi diplomaticamente alle cancellerie occidentali”.
Ma forse evocare lo spirito di Arafat è perfino eccessivo. E’ già sufficientemente sconfortante scorgere l’ombra di Matteo Salvini dietro quella di Jorge Mario Bergoglio da Buenos Aires.
Alessio Di Carlo